:: ATTUALITA'  
  GIOVANI E IMBRUTTITI
Cesare Granati
     

 

 

giovane-imprenditore.jpgSfogliando i maggiori quotidiani italiani, oltre a conoscere la situazione politica nazionale, le cause di guerre giuste e gli orrori di guerre ingiuste, oltre a scoprire amori e delusioni dei vip di mezzo mondo, durante l’estate è stato possibile venire a conoscenza di nuovi e sconvolgenti modi per trovare lavoro. Se sei giovane, ci sono centinaia di modi assolutamente certi per ottenere il lavoro dei sogni. La crisi, la disoccupazione giovanile, sono cose da babbi, così direbbero AMilano. In realtà, a seconda del settore, contratti a progetto e possibilità di carriera limitate sono le uniche prospettive per i giovani. Fare impresa, almeno seguendo le coordinate lavorative di persone che giovani non sono più, è pura utopia. Per fortuna le nuove generazioni si muovono con agilità nella rete, nel web. È in questa realtà virtuale che l’individuo può ancora comunicare con molti e generare un reddito. Le strade sono principalmente due: 1) la pubblicità sui siti web; 2) riunire sul web comunità reali, siano esse una cittadinanza piuttosto che una categoria (studenti, medici, poliziotti, musicisti…), e favorire progetti imprenditoriali esterni alla rete, cioè eventi o prodotti reali. La seconda opzione è, da un lato, quella che nasconde maggiori difficoltà, perché il successo dell’iniziativa dipende da vari elementi, dall’altro quella con basi più solide, perché non vende il nulla come spesso capita quando si tratta di pubblicità (attraverso qualsiasi medium) e perché può dare continuità a un progetto ben definito. Tra gli elementi che condizionano un progetto imprenditoriale di questo tipo, il primo consiste nell’individuazione di una comunità reale in grado di usare con facilità le tecnologie digitali, anzi, di più, di una comunità che consideri il web come un elemento caratteristico di sé. Inoltre, mentre per chi vende pubblicità hanno valore le visualizzazioni in quanto tali piuttosto che la qualità della visualizzazione stesse, nel caso di una realtà imprenditoriale del secondo tipo sarà importante monitorare la tipologia degli ingressi nel sito, blog, magazine per capire se i contenuti siano realmente fatti propri dagli internauti. Oltre alla qualità dei contenuti è importante la velocità con la quale vengono proposti, cioè la capacità di rinnovarsi di chi ha investito, qualità fondamentale per tutti gli imprenditori, ancora di più per chi fa impresa nel web.

Un collegamento profondo tra imprenditore e target, tra produttore e consumatore, è concetto ricorrente quando si parla di web, dunque fare impresa è una compravendita tra simili, spesso giovani che trattano con propri coetanei: possono vendere un prodotto, diffondere un’idea, parlare di sé per parlare di molti. Non sorprende dunque che a monitorare il movimento dinamico nella rete sia, in Italia, un blog. Macchianera.net è un blog nato dalla mente di Gianluca Neri quando il web come medium dominante era ancora una realtà futuribile nel Bel Paese. Ogni anno dal 2005 il lavoro di Neri&co sfocia nella consegna dei Macchianera Italian Awards (i M.I.A.). Le categorie del premio sono molteplici. I giudizi si concentrano soprattutto sui siti di informazione (i grandi quotidiani, i siti di satira più seguiti…) e sulle capacità di blogger, personaggi pubblici, piattaforme social di usare il medium internet a fini comunicativi. I canoni di giudizio sono quelli comuni a ogni valutazione di siti web: dinamicità dei contenuti, navigabilità del sito, coinvolgimento dell’utente etc etc
Al fianco di realtà consolidate nel mondo dell’informazione, come Repubblica o il Corriere, che hanno avuto la capacità e i mezzi economici per essere presenti e forti anche sul web, e di personaggi e fenomeni sociali che hanno dominato la scena online negli ultimi mesi, quali Grillo e il dibattito intorno al suo progetto mediale prima che politico, ci sono nomi dell’informazione che hanno una vita sola, cioè quella online, come diecimila.me, blog sul quale scrive, tra gli altri, Azael (al secolo Massimo Santamicone), vera e propria star della rete.

Qui ci soffermeremo sulla categoria “Migliore pagina Facebook”. In questa categoria ci sono due candidati che rappresentano al meglio le nuove generazioni di imprenditori che faranno fortuna online, o meglio, partendo online.

Il coinquilino di merda” (acronimo cmd) è una pagina Facebook nata nell’ottobre del 2012 che ha raggruppato quell’immensa comunità di fuori sede, siano essi studenti o giovani lavoratori, che mese dopo mese deve fare i conti con coinquilini dalle abitudini sorprendenti. Una comunità reale, ampia, destinata a rinnovarsi continuamente ha trovato un luogo, se pur virtuale, dove riunirsi e spesso sfogarsi. I creatori della pagina, tenendo alla larga gli sciacalli del web, pronti ad acquistare quell’account Facebook per trasformarlo in un rivenditore di pubblicità, hanno incominciato a promuovere iniziative reali. Calendari, libri, diari e chi sa cos’altro. L’esistenza di una comunità reale e non solo virtuale dà la possibilità di capitalizzare senza svendere il progetto e lo rende duraturo. Non sarà necessario inventarsi trovate pubblicitarie sensazionali, sarà sufficiente aspettare che il cdm di turno lasci i piatti nel lavello durante la pausa estiva o che torni da una serata esagerata per avere nuovi contenuti da postare e quindi nuova merce da vendere.

Il Milanese Imbruttito” nasce ad Aprile 2013. Mentre nel caso precedente la comunità è diffusa su un ampio territorio, l’Imbruttito si rivolge alle persone che abitano e, soprattutto, lavorano in uno spazio ben definito: Milano. Sono le situazioni inoffice o le abitudine alla guida degli abitanti della città meneghina a determinare i contenuti web. Se da un lato si tratta di un catino di pubblico più limitato e meno rinnovabile rispetto al cdm, dall’altro offre possibilità di guadagno più immediate. Aperitivi, eventi mondani, capi d’abbigliamento che oltre a coprirti ti identifichino, rappresentano dei must per i tanti Imbruttiti che popolano Milano. I fondatori della pagina Facebook legando il proprio marchio a eventi e magliette alla moda, possono capitalizzare fuori dalla rete, evitando, come i loro colleghi, di diventare schiavi della pubblicità, che nel tempo infastidisce gli internauti e priva il progetto del suo reale valore.

Non sorprende che queste realtà imprenditoriali siano nate su Facebook. Oggi in Italia è di gran lunga il modo più diffuso per vivere il web. In ritardo ascendente Twitter, che è destinato a crescere soprattutto come mezzo d’informazione “puro”, cioè non per seguire gli sbalzi d’umore di personaggi più o meno famosi (tra le categorie dei MIA 2013 figura anche “Personaggi Twitter più seguito”) ma per diffondere news di vario genere, in ritardo discendente i blog, che non sono in grave crisi come all’estero. Al contrario sorprende che i giornali non rendano noti ai più questi progetti e non si impegnino per descriverli, non solo per dovere di cronaca ma soprattutto per individuare le caratteristiche esportabili ed utilizzabili per altre iniziative. Spopolano le pubblicità di master miracolosi ma ci si dimentica di raccontare la realtà. Non quella della crisi e delle difficoltà, ma quella del successo tra le difficoltà. Sono ancora i giovani a poter fare la differenza, come sempre è stato e come sempre sarà. Oggi hanno a disposizione un mezzo potentissimo, che abbatte le barriere di spazio e tempo e che permette di incominciare con budget irrisori. Il web è il luogo dell’impresa del futuro e i protagonisti di questo futuro sono già qui, giovani e agguerriti, pardon, imbruttiti.

 

Uscita nr. 49 del 20/09/2013