:: ATTUALITA'  
  IL TEMPO DELLA LETTERATURA
Cesare Granati
     
 

images.jpgUn libro è un luogo dove grazie alla fantasia di chi scrive e del lettore è possibile scoprire universi a volte meravigliosi, altre terrificanti. Si scava dentro se stessi, perché capita di trovare dei punti in comune anche con personaggi ambigui, addirittura malvagi. Leggere un libro è un viaggio fatto di imprevisti che ci rimarranno dentro per sempre. Il medium, l’oggetto in sé, i manoscritti che affollano le biblioteche sono tramiti perfetti, in quanto danno la possibilità di concentrarsi in modo profondo su quello che leggiamo, permettono ai lettori di separarsi dal mondo esterno per conoscerne uno nuovo. La letteratura è stata, ed è tuttora, un mezzo fondamentale per la crescita personale degli individui e del genere umano. Nel bene e nel male la sua storia ha rispecchiato le caratteristiche dei momenti in cui è stata generata e, in alcuni casi, le ha determinate. Lo scambio d’influenze appare come un flusso continuo e poderoso. Basti pensare a un capolavoro come la “Divina Commedia”, fonte storica di fondamentale importanza per i medievalisti e fucina della lingua italiana. Non fu capita da tutti i contemporanei e addirittura fu bandita dalle autorità ecclesiastiche. Facendo un salto nel tempo e nello spazio possiamo guardare all’immenso lavoro di William Shakespeare. Drammaturgo meraviglioso le cui opere sono un supremo esempio sia di arte teatrale che di poesia e quindi letteratura. I dubbi che iniziavano a intaccare le fondamenta degli antichi sistemi monarchici e che avrebbero portato, proprio in Inghilterra, alla prima esecuzione pubblica di un re, scatenavano le passioni di personaggi immortali, a cavallo tra eroi perfetti e assassini spietati. Nel Novecento un romanziere come Kafka ha trasformato in inchiostro le ansie dell’uomo moderno, inadatto al mondo perché incapace di capire se stesso, tanto da mutarsi in uno scarafaggio: un insetto che vaga sulla terra respinto da tutti e senza coscienza di sé. Gli esempi sono infiniti. Da Machiavelli a Oscar Wilde. E, parafrasando l’autore de “Il Principe”, la letteratura ha continuato a seguire il gusto dei tempi. Purtroppo il suo potere si è rivelato anche distruttivo. Senza il “Mein Kampf” Hitler non sarebbe riuscito a creare le basi per il suo diabolico regime e contemporaneamente, proprio attraverso lo studio dell’opera, è possibile capire che la folle ideologia del dittatore nazista era il prodotto di sistemi di pensiero radicati nella Germania del tempo. Anche in negativo la letteratura risulta specchio e origine degli eventi sociali circostanti.

Oggi viviamo in un mondo inondato di messaggi. I media per comunicare informazioni o per intrattenere uno spettatore si sono moltiplicati nel tempo fino a implodere nel web che sta inglobando e modificando tutti i suoi predecessori. Anche la scrittura subisce le conseguenze dell’evoluzione mediale che nell’ultimo secolo è stata travolgente. La letteratura è l’esempio più alto, il messaggio più complesso che è possibile comunicare attraverso il codice lingua. Invitabile che ne condivida gli stress. L’industria editoriale sta attraversando un periodo di grave crisi. Questo accade a tutti i livelli, non solo in quello letterario. Basti pensare al numero esorbitante di quotidiani costretti a chiudere perché incapaci di competere con il sovrannumero d’informazioni che attraversano la rete digitale. Il mercato libraio soffre di una diminuzione massiccia dei lettori. In Italia storicamente i lettori di libri non sono molti, ma fino a un decennio fa i grandi lettori, cioè coloro che leggono molto, erano numerosi rispetto alla maggior parte dei paesi stranieri. Oggi non è più così. Qual è il motivo di questo calo? Quali potrebbero essere le conseguenze?
Prima di tutto all’origine di questo fenomeno c’è l’errata considerazione di cos’è la letteratura. Un film, un brano musicale o un programma televisivo costituiscono un tipo di intrattenimento più efficace di un romanzo. Lo spettatore può divertirsi passivamente. Guardare un film, ascoltare una canzone o rimanere seduti di fronte alla televisione costa meno fatica che leggere un libro. La vista e l’udito sono stimolati con maggior forza, l’esperienza sensoriale è più completa. L’industria culturale, oggi, mira soprattutto a divertire piuttosto che a formare. Dimenticare che la fatica, fisica e mentale, è parte fondamentale del processo di lettura, significa dimenticare cos’è la letteratura. Rifiutare la propria natura non può portare benefici, un romanzo è molto più di un mezzo per rilassarsi, non è puro intrattenimento.
Altro elemento a sfavore della letteratura è la costituzione schermatica della società in cui viviamo. Siamo circondati da schermi: in casa, al lavoro, in metropolitana, sugli autobus. Ovunque. La nostra capacità di rapportarci con un supporto mediale diverso, come un libro, diminuisce ogni giorno. Le facoltà analitiche che ci permettono di concentrarci su un singolo argomento, sia esso un problema da risolvere piuttosto che un romanzo da leggere, si sono indebolite. Le nuove generazioni possono studiare con la musica nelle orecchie e la tv accesa, perché abituate a ricevere contemporaneamente più impulsi, ma faticano a focalizzarsi e approfondire un tema complesso. Restare dentro un libro, eliminare il mondo esterno risulta più difficoltoso e meno stimolante di un tempo.
Internet ha accolto dentro di sé anche il medium scrittura. Per qualche tempo si è pensato che potesse restituire vitalità a questo antico sistema comunicativo. In realtà l’attenzione dei navigatori di fronte al computer è minima e più facilmente si concentra sulle immagini. I blog e i luoghi di condivisione di files testuali non sono serviti, il più delle volte, a dare spazio a innovazioni letterarie ma hanno prodotto un generale abbassamento della qualità degli scritti che circolano in rete.

sony-laytest-ebook-reader.jpgLe conseguenze di questo allontanamento dalla letteratura incidono sull’interiorità delle persone. Si guarda soprattutto a quello che avviene fuori di noi. Questo condiziona tutta la società. Il progresso tecnologico sembra essere una corsa irrefrenabile, senza una guida certa e concentrata sui problemi dello spirito oltre che su quelli pratici. La crisi culturale in Occidente, in Europa soprattutto, si palesa per la mancanza di un obiettivo comune. I valori collettivi alla base degli immaginari nazionali sono indeboliti da individualità che tentano di affermare se stesse, spesso senza conoscersi e in modo autoritario rispetto al sentire altrui. Gli esseri umani diventano gusci vuoti pieni d’informazioni che non sono in grado di capire e rielaborare in modo costruttivo. Guardare dentro se stessi e analizzare quello che scopriamo rapportandolo alla realtà esterna, come abbiamo già detto, sono azioni difficoltose per l’uomo moderno e non più stimolate dalla letteratura. Quest’ultima deve essere salvata. Non è possibile e non sarebbe intelligente limitare i cambiamenti mediologici in atto. È quindi necessario inserire in questo nuovo sistema comunicativo l’attività letteraria. Il progresso tecnologico offre anche enormi possibilità. Un supporto mediale diverso dal libro cartaceo, come sono i lettori per ebooks, ha qualità indubbie. Possiamo portare con noi più di un romanzo e i costi di produzione per l’editore sono limitati. Il rapporto personale con questo mezzo di lettura è destinato a farsi più intimo con il passare del tempo. La capacità di immergersi nel testo aumenterà con l’abitudine a leggere su un piccolo schermo piuttosto che su pagine di carta e, se da una parte il profumo di un libro, lo scorrere delle pagine, i segni del tempo potrebbero mancarci, dall’altra il messaggio dell’autore potrà continuare a fluire e portare i suoi effetti benefici. In questo modo nel cambiamento si potrà conservare il valore assoluto dell’attività letteraria.
Un altro supporto nuovo è rappresentato dagli audiolibri. In Italia si tratta di un fenomeno ancora circoscritto e il più delle volte limitato a testi che tendono ad essere interattivi. Ovviamente quando si ascoltano grandi classici il coinvolgimento e soprattutto l’immersione nel testo non sono paragonabili né a quelli che si raggiungono attraverso la lettura di un ebook, né tanto meno leggendo un libro cartaceo. Ci sono, però, aspetti positivi importanti. La letteratura può arrivare a categorie sociali che prima non potevano permetterselo, non avevano il tempo o non sostenevano il peso della lettura. Da secoli ormai, dai tempi del Decameron, gli autori più innovativi hanno capito che un testo può avere diversi piani di lettura. Un ricercatore universitario si approccerà ad esso in modo diverso rispetto a un lettore comune. Questo non rende vana o sterile l’attività del secondo. Grazie ai nuovi supporti mediali è possibile sviluppare l’aspetto multiforme della produzione letteraria. Attraverso l’ascolto di un audiolibro si può scoprire la superficie di un testo, apprezzare un autore, arricchire se stessi. Questo non solo permette di portare messaggi importanti a un numero maggiore di persone, ma è uno stimolo per chi ascolta a coltivare la passione letteraria, a trovare del tempo per scendere più in profondità nel rapporto con un romanzo, in parole povere, a leggerlo.

La letteratura deve continuare a far parte della storia dell’uomo, deve continuare a mostrarci chi siamo e a incidere sulla società. Proprio in quel progresso visto per anni come la causa del decadimento dell’attività letteraria ci sono le risorse e le condizioni per salvarla. Il tempo della letteratura è il tempo dell’uomo: non possiamo permetterci di perderla.

 

Uscita nr. 41 del 20/01/2013